L'Arteriosclerosi
L'arteriosclerosi consiste nella formazione delle placche all'interno delle arterie a seguito del depositarsi nella parete arteriosa di sostanze circolanti nel sangue (ad es. il colesterolo). Si forma così un indurimento circoscritto della parete del vaso che tende ad accrescersi all'interno del vaso e a restringerne progressivamente il calibro, riducendo, di conseguenza, l'apporto di sangue, ossigeno e sostanze indispensabili alla vita di quei tessuti che l'arteria deve nutrire.
Può accadere inoltre, che una placca, se particolarmente molle, si rompa ed i suoi frammenti "embolizzino ", cioè, trasportati dal sangue, vanno a chiudere i piccoli vasi situati più lontano.
Perché si formano le placche?
Le vere cause dell'arteriosclerosi non sono del tutto chiare. Sappiamo tuttavia che ci sono dei fattori che aumentano il rischio di contrarre la malattia.
1. L'età avanzata ed il sesso maschile.· Le donne ne sono colpite in misura minore e solo dopo la menopausa.
2. La familiarità; cioè l'aver parenti prossimi che hanno sofferto della malattia aterosclerotica in età precoce (nei maschi <55 anni, nelle femmine <65 anni)
3. La dieta ricca di grassi, specie d'origine animale.
4.·Il fumo di sigaretta.
5. Livelli elevati di Trigliceridi e Colesterolo.
6.·La scarsa attività fisica.
7. L'eccessivo consumo d'alcool.
8. L'obesità.
9. Il diabete.
10. L'aumento della pressione arteriosa.
11. L'essere esposto a frequenti "stress".
Tutti questi fattori sono, come si dice con termine medico, "indipendenti", agiscono cioè autonomamente l'uno dall'altro e, perciò, quando sono presenti più fattori, i loro effetti si sommano ed il rischio aumenta in proporzione.
Cosa è l'ischemia?
"Ischemia" è il termine medico utilizzato per indicare uno scarso apporto di sangue in una zona di un tessuto, provocato in genere dall'arteriosclerosi che provoca il restringimento o l'ostruzione dei vasi sanguigni. L'ischemia è "Acuta" quando si manifesta in maniera grave e improvvisa. "Cronica" significa che la condizione persiste da molto tempo. Si definisce infine ischemia "Critica" una condizione clinica grave che mette a rischio l'arto inferiore o una parte di esso. I due seguenti criteri ne definiscono ulteriormente la collocazione: 1°- dolore a riposo persistentemente ricorrente per più di due settimane e che richiede una continua terapia analgesica e/o ulcera o gangrena del piede o delle dita e 2°- pressione sistolica alla caviglia inferiore a 50 mmHg.
Più frequentemente l'ischemia·periferica si localizza agli arti inferiori, ma talvolta possono essere colpite anche gli arti superiori.
Arteriosclerosi e Sintomi
L'arteriosclerosi all'inizio non dà alcun disturbo evidente. La malattia evolve in modo silente e dà segno di sé solo in fase già avanzata o quando si verificano le complicanze.
Queste sono causate da una notevole riduzione del flusso di sangue, per l'accrescimento della placca che finisce per occupare gran parte del vaso, o dalla sua frammentazione ed "embolizzazione" o dalla "trombosi", cioè dall'improvvisa coagulazione del sangue in corrispondenza di una placca, che determina il restringimento o l'occlusione dell'arteria.
Quando questi fatti accadono, il flusso di sangue e d'ossigeno ai tessuti, si riduce in modo drammatico.
Questa condizione si chiama ischemia acuta ed è causa di gravi conseguenze che dipendono dalle arterie interessate:
··Se sono interessate le arterie che nutrono il cuore, si parla di malattia coronaria, che provoca dolore toracico (angina) e l'infarto.
··Se ad essere interessate sono le arterie che nutrono il cervello, si può avere un attacco ischemico transitorio (TIA) o un ictus vero e proprio con paralisi persistenti.
··Quando sono colpite le arterie che irrorano gli arti inferiori, si ha un dolore intermittente ai glutei, alle cosce, alle gambe o ai piedi durante la marcia ("claudicatio") che può aggravarsi sino aa arrivare ad accusare dolore anche a riposo o, in ultimo, a causare la gangrena.
Va detto, però, che tutte le arterie possono ammalarsi: quelle che irrorano i reni, l'intestino, e molte altre ancora.
Come abbiamo già sottolineato l'arteriosclerosi può colpire tutti i vasi del corpo umano. Quando si localizza prevalentemente a carico dei vasi che irrorano gli arti inferiori si parla di Arteriopatia periferica o Arteriopatia Obliterante Cronica degli Arti Inferiori (AOCAI).
Le localizzazioni delle lesioni aterosclerotiche ostruenti o stenosanti (=che causano stenosi, restringimenti del lume), possono essere divise anatomicamente in vari tratti, a cui corrisponde di solito una diversa sintomatologia:
Lesioni aorto-iliache
Lesioni femorali
Lesioni poplitee e distali (delle arterie della gamba)
Le lesioni aorto-iliache
Le malattie occlusive aorto-iliache riguardano le lesioni arteriose dei vasi che portano il sangue alla metà inferiore del corpo: l'aorta che e le iliache.
I sintomi iniziali sono caratterizzati dalla comparsa di dolore ai glutei o agli arti inferiori durante l'esercizio fisico (cammino) che scompaiono fermandosi (claudicatio intermittens); spesso coesiste anche disfunzione erettile.
Con il progredire della malattia si passa al dolore anche a riposo fino ad arrivare alla comparsa di atrofia muscolo-cutanea e alla necrosi (gangrena) periferica.
Le lesioni femorali
All'altezza del'inguine l'arteria iliaca esterna si continua in un vaso chiamato arteria femorale comune, la quale a sua volta dopo 5-8 cm circa si dirama in due vasi, l'arteria femorale profonda che andrà ad irrorare con i suoi rami principalmente i muscoli della coscia, e l'arteria femorale superficiale che porterà il sangue fin sopra al ginocchio, per poi continuarsi nell'arteria poplitea.
Le malattie occlusive femorali riguardano le lesioni arteriose dei vasi che portano il sangue alle cosce e alle gambe. I sintomi iniziali sono caratterizzati dalla comparsa di dolore agli arti inferiori (polpacci) durante l'esercizio fisico (cammino) che scompaiono fermandosi (claudicatio intermittens).
Con il progredire della malattia si passa al dolore anche a riposo fino ad arrivare alla comparsa di atrofia muscolo-cutanea e alla necrosi (gangrena) periferica.
Le lesioni popliteo-distali
Le lesioni ostruttive dei vasi arteriosi della gamba e del piede (arteria poplitea, tibiale anteriore e posteriore, interossea, pedidia) sono più· frequentemente caratterizzate da maggior gravità dei sintomi ed evolvono più rapidamente verso lesioni ulcerative e/o gangrena.
Spesso associate alla malattia diabetica (piede diabetico), necessitano di particolare attenzione per quanto riguarda l'approccio terapeutico medico e chirurgico.