Giovanni Bandiera

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Sabato, 23 Nov 2024
Aneurismi Periferici
Aneurismi Periferici

Aneurismi Periferici (4)

Il trattamento chirurgico degli aneurismi delle arteri periferiche si basa sulla "esclusione " dell'aneurisma mediante sua·legatura o asposrtazione e sul contemporaneo ripristino della continuità vascolare mediante·innesto·o bypass, che può essere in vena autologa (generalmente la vena safena interna dello stesso paziente) o in materiale protesico artificiale (Dacron o PTFE).

Perché devo sottopormi all’intervento chirurgico?
È necessario sottoporsi all’intervento perché la presenza di un aneurisma  delle arterie che portano il sangue agli arti inferiori può causare due tipi di problemi:
a) la trombosi dello stesso o l'embolizzazione di frammanti di trombo verso le arterie più a valle con comparsa improvvisa di ischemia acuta, causa di dolore continuo e rischio di ulcere o gangrena.

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Aneurisma dell'arteria femorale superficiale
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Aneurisma dell'arteria poplitea



L’intervento chirurgico
L’anestesia può essere totale (il paziente viene addormentato) oppure locoregionale.
Al paziente viene fatta un’incisione in un punto che varia a seconda di quale vaso deve essere trattatoA volte sono necessarie più incisioni, oppure un lungo taglio su tutto l'arto, per prelevare la vena. L'aneurisma viene aperto lungo la sua estensione e viene applicato un "innesto" in vena o una protesi. Altre volte si preferisce legare l'aneurisma a monte e a valle e praticare un bypass. 
Le ferite vengono chiuse generalmente con alcuni punti di sutura.

Il ritorno a casa

Se i punti di sutura sono riassorbibili, non è necessario rimuoverli. In caso contrario saranno rimossi dopo 7-10 giorni.· Nelle settimane successive all’operazione è consigliabile fare regolarmente attività fisica, ad esempio brevi passeggiate alternate ad un po’ di riposo, finché non si riesce pian piano a tornare alle normali attività.
Guidare: Sarà sicuro mettersi alla guida quando si sarà in grado di effettuare una fermata di emergenza. Questo in genere avviene a distanza di 2-4 settimane dall’intervento; in caso di dubbio, il paziente deve chiedere il consiglio del medico.
Fare il bagno: Sarà possibile riprendere a fare il bagno o la doccia, come di consueto, una volta che la ferita sarà asciutta.
Attività lavorativa: Il paziente sarà in grado di tornare a lavoro al massimo entro 1 mese dopo l’intervento. In caso di dubbio, chiedere il parere del medico.
Alle dimissioni viene in genere prescritta una dose ridotta di aspirina, se la terapia non era già in corso, per rendere il sangue più fl uido. Qualora l’aspirina non sia tollerata, potrà essere prescritto un altro farmaco.


Al fine di valutare esttamente le caratteristiche dell'aneurisma di un'arteria periferica e decidere la migliore strategia terapeutica, si rende necessaria l'esecusione di un esame angiografico preliminare che valuti la morfologia del letto vascolare, la sede della lesione, la dimensione del colletto (se presente), i circoli collaterali di compenso, la velocità del flusso lesionale, eventuali comunicazioni artero-venose.

Una volta scelto, il trattamento endovascolare si basa su due tecniche:
a) eslusione dell'aneurisma, se fusiforme o con grosso colletto, mediante iserimento di una endoprotesi (stent ricoperto) al suo interno che isoli la massa aneurismatica permettendo al contempo di mantenere la continuità vascolare;

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aneurisma popliteo dopo trattamento endovascolare (endoprotesi)

 


b) occlusione dell’aneurisma, se sacciform,e conservando la pervietà del vaso, mediante il posizionamento di un catetere nel lume dell’aneurisma e embolizzazione con spirali metalliche. E' Indispensabile che l’aneurisma abbia un colletto piccolo. Il posizionamento di stent ricoperti in corrispondenza del colletto ne determina il trattamento definitivo

La diagnosi di aneurisma periferico degli arti è di solito basata sull'esame clinico. La sintomatologia varia a seconda della localizzazione ed è principalmente cauratterizzata dalla presenza di una tumefazione pulsante situata lungo il decorso di un'arteria.
In alcuni casi può essere confusa con una fistola artero-venosa o con una tumefazione di altra natura.
Un esame ecocolordoppler è comunque di solito sufficiente a dirimere ogni dubbio. Talora peraltro, in localizzazioni meno accessibili all'ispezione e alla palpazione, è necessario un esame TC o RM con contrasto.
Nei casi in cui si manifesta la temibile complicanza della trombosi la malattia diventa acuta ed è caratterizzata dall'ischemia e dal suo corteo sintomatologico.

Un aneurisma è una dilatazione di un arteria indebolita che si espande come un palloncino, in maniera del tutto simile a quanto accade ad un pneumatico consumato. La parete arteriosa si assottiglia per la perdita di tessuto elastico e in quel punto si crea un rigonfiamento dell’arteria, con il rischio di rottura.
L’arteria più frequentemente colpita è l’aorta, la principale arteria dell’addomeUn aneurisma è una dilatazione di un arteria indebolita che si espande come un palloncino, in maniera del tutto simile a quanto accade ad un pneumatico consumato. La parete arteriosa si assottiglia per la perdita di tessuto elastico e in quel punto si crea un rigonfiamento dell’arteria, con il rischio di rottura. L’arteria più frequentemente colpita è l’aorta, la principale arteria dell’addome.
Ma anche le altre arterie possono essere sede di aneurisma. In particolare per quanto riguarda le arterie cerebrali l'incidenza di aneurisma non è ben definita, ma risulterebbe non essere superiore al 2-3% di tutti gli aneurismi: la competenza di tale patologia è del neurochirurgo.
Per quanto riguarda i vasi del collo, l'incidenza di aneurismi carotidei è intorno all'1%
Per quanto riguarda le arterie periferiche l'incidenza di aneurisma è pari, negli arti superiori è principalmente di origine post-traumatica e non supera il 3-4% degli aneurismi totali. 
Per quanto attiene gli arti inferiori l'incidenza totale è di circa il 5%, suddivisa in circa il 25% nelle arterie femorali, e il 70 % nelle poplitee, mentre non supera il 5% nelle arterie della gamba.
Tra i 20 e i 70 anni il diametro delle arterie periferiche aumenta del 20-25%; nell’85% dei pazienti con aneurismi femorali e nel 62% di quelli con localizzazione poplitea è presenti anche un aneurisma dell'aorta addominale.

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                   Aneurisma dell'arteria femorale superficiale


Gli aneurismi delle arterie femorali possono essere scoperti per la presenza di una massa pulsatile a livello della coscia, ma si possono presentare anche con ischemia e, anche se più raramente, con rottura o sanguinamento. Gli aneurismi delle arterie femorali vengono sottoposti a riparazione chirurgica quando misurano almeno 3 cm. 

Gli aneurismi dell'arteria polpitea rappresentano il 70% di tutti gli aneurismi delle arterie periferiche e hanno un’incidenza variabile dallo 0,1 al 2,8%; sono più spesso soggetti a ostruzione che a rottura.  Circa il 50% degli aneurismi asintomatici diventano sintomatici entro 1 anno e il 75% entro 5 anni. Gli aneurismi sintomatici di solito sono >2 cm. C’è un generale consenso sul fatto che solo gli aneurismi di misura >2 cm debbano essere sottoposti a intervento. Se l’aneurisma è minore di 2 cm e non contiene trombi, se il rischio operatorio è elevato, se la sopravvivenza del paziente è ridotta a causa di comorbilità è consigliata la semplice sorveglianza ma se le dimensioni aumentano e/o si sviluppano sintomi la decisione del rinvio dell’intervento va rivalutata.

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                       Aneurisma dell'arteria poplitea

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